Tutti gli amanti del Bere Bene quando vanno di città in città si dedicano a cercare posti in cui gustare ottimi drink per condividere la propria passione e sentirsi come a casa. Se vi trovaste però a Palermo, c’è un magico posto da visitare non per bere ma per osservare in prima persona la cesellatura degli shaker, l’arte di decorare a mano libera, un’abilità che pochissime persone possono vantare.
Vincenzo Lannino, barman e cesellatore, ci ha ospitati nel suo studio per aiutarci a capire come un semplice shaker possa diventare un vero pezzo da collezione. Il processo di cesellatura parte solo quando lo shaker è stato ultimato al tornio.
Per prima cosa, è necessario riempirlo di un particolare tipo di pece, fatta precedentemente scaldare e poi sciogliere per fare in modo che anche durante la cesellatura lo shaker non subisca storture nella forma complessiva ma vi rimangano impressi solo i decori dettati dalla mano del cesellatore.
Non appena la pece si è raffreddata e solidificata nello shaker, si può iniziare a disegnare la parete esterna con un pennarello, come fosse un bozzetto di un dipinto. Finito il disegno preparatorio, si inizia a cesellare, a mano libera, seguendo soltanto le linee del pennarello. Questa è senza dubbio la fase più affascinante. Terminata anche quest’ultima operazione, è necessario scaldare un cannello per far sciogliere la pece all’interno. Finiture, pulitura e lucidatura sono solo la parte finale di un processo lungo e meticoloso, che si conclude con la consegna di questo gioiello al proprio committente.
Tutti gli shaker sono realizzati e trattati in modo da poter essere impiegati su ogni banco bar, magari per realizzare uno di quei famosi cocktail di cui vanno alla ricerca gli appassionati del Bere Bene.
Per maggiori informazioni e acquisto, visualizzate la scheda dello shaker parisienne.