| Sul Bancone

La cultura tiki nei cocktail, una delle più longeve e apprezzate

L'evoluzione di uno stile che ha influenzato il bere bene nell'ultimo secolo, trovando nuovi bicchieri per la presentazione e prodotti freschi per la miscelazione.

UNA CULTURA CENTENARIA

Sui tiki cocktail è stato ormai scritto di tutto e non c’è barman che non conosca l’origine di questa magnifica cultura, che dalle coste caraibiche e pacifiche è arrivata fino a noi, affascinando generazioni di bartender.

Quello che forse ancora non si è detto, riguarda l’evoluzione dei bicchieri tiki. Facciamo però un passo indietro.

Sono moltissimi i locali che propongono nella loro drink list almeno un tiki drink per offrire un’alternativa esotica per chi desidera un sapore fresco, fruttato, leggero, tropicale. Non ci credete? Allora dovete sapere che anche la pina colada è un drink tropicale e moltissimi locali la propongono.

Esistono poi dei veri e propri tiki bar sparsi in giro per il mondo, baluardi della cultura tiki, che non servono altro che cocktail tiki. Tanto per fare un paio di esempi del nostro territorio, citiamo lo storico Nu Lounge Bar di Bologna di Daniele Dalla Pola, uno dei massimi esperti al mondo di tiki drink, e il Rita’s Tiki Room di Milano, la costola tiki del classico Rita, neonato ma già consolidato.

Questi locali nascono per far respirare una boccata d’aria tropicale in città facendoci immergere in atmosfere esotiche. Ci si lascia alle spalle il grigio della città e si viene accolti in mezzo alle palme, ai colori, alle collane di fiori, trecentosessantacinque giorni l’anno.

>>> Leggi anche su RGLife: Tiki mug: le novità e le principali tipologie per cocktail bar e appassionati.

 

 

COME ALLESTIRE UN COCKTAIL BAR?

L’idea è ottima, ma come allestire un locale così particolare, di nicchia, quando la grande distribuzione pensa alle esigenze dei più classici cocktail bar e caffetterie?

I pionieri hanno fatto dei loro viaggi l’occasione per portare a casa idee, ricette e… materiale per il proprio locale.

Reperire bicchieri tiki non è stato facile per molti anni. I produttori erano pochi e la stragrande maggioranza lavorava le ceramiche e le dipingeva a mano, portando i costi ad essere molto elevati.

Come ogni campo, anche la cultura tiki ha avuto una propria evoluzione negli anni che RGmania aveva anticipato. La quarta edizione del nostro Summer Drink&Eat Festival ebbe infatti come tema proprio i tiki drink. Abbiamo precorso dei tempi che stanno maturando solo ora.

Per saperne di più sull’evento, leggete il nostro approfondimento del 30 giugno 2011 ‘Summer Drink&Eat Festival 2011: 27 giugno’. 

 

 

IL CAMBIAMENTO DELLA CULTURA TIKI

In questi nove anni molto è cambiato. La cultura tiki è sempre più conosciuta e i concentrati, le basi analcoliche sciroppate sono sempre più spesso sostituite con prodotti freschi e home made, grazie alla reperibilità tutto l’anno di frutta esotica e all’esigenza dei barman di rivolgersi a un pubblico sempre più esigente e competente.

Allo stesso modo, anche le grandi aziende produttrici hanno capito che quella dei tiki non sarebbe stata solo una moda passeggera ma un vero e proprio business da cavalcare.

Ed è così che i modelli di tiki si sono moltiplicati, specialmente in ceramica e vetro, variopinti e modellati secondo forme che vanno dagli elementi naturali - ad esempio ananas, pappagalli, bamboo – a quelli più originali – come teschi e samurai – fino ad arrivare ai più classici totem e alle maschere tipiche delle culture oltreoceaniche e polinesiane.

Ce n’è davvero per tutti i gusti, per chiunque si stia innamorando dello stile tiki e per chi lo conosce da anni e abbia ormai una vera e propria collezione. Ormai anche i bartools hanno decori tiki, il che dovrebbe farci capire quanto sia ormai radicata questa affasconante cultura.