Quattro anni, nel mondo in cui viviamo, sempre più interconnesso e segnato da continui sconvolgimenti politici e repentine evoluzioni tecnologiche, equivalgono ormai ad un’era geologica.
Le normative e le relative legislazioni non fanno eccezione. Quattro sono infatti gli anni trascorsi rispetto alla normativa europea del 2021 che, come ai tempi RGLife già raccontava, metteva al bando nei territori dell’Unione Europea piatti, posate, cannucce, cotton fioc, miscelatori per bevande e bastoncini per palloncini in plastica monouso, che secondo le stime costituivano il 70% dei rifiuti marini.
Quattro anni, anche se l’approvazione della norma risale al 2018, in cui siamo passati in mezzo ad una pandemia e i prezzi delle materie prime eco-friendly sono schizzati alle stelle, il che non ha permesso un percorso di applicazione lineare della normativa e non si sono registrati passi in avanti decisivi nell’adozione di materiali non inquinanti.
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La normativa UE 2024 sugli imballaggi in plastica
Se a livello globale pare impossibile mettersi d'accordo sul problema della plastica, a livello europeo, la normativa più recente e incisiva risale al marzo 2024, quando il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione Europea hanno trovato un accordo per un nuovo regolamento sugli imballaggi e il loro smaltimento attraverso raccolta e riciclaggio. Il regolamento ha come obiettivo diminuire i rifiuti, con lo scopo di ridurre gli imballaggi in plastica del 5% entro il 2030, del 10% entro il 2035 e del 15% entro il 2040.
Limitandoci all’ambito di ristorazione e dintorni, la nuova normativa prevede un progressivo divieto, a partire dal 2030, degli imballaggi in plastica usa e getta e delle confezioni monouso non riciclabili usate in bar e ristoranti per salse, zucchero e condimenti, mentre i servizi che forniscono cibo e bevande da asporto dovranno garantire ai consumatori la possibilità di impiegare bottiglie e contenitori propri.
La legge inglese 2023 sui prodotti in plastica monouso
L’Inghilterra, pur non facendo parte dell’Unione Europea, a fine 2023 ha scelto la stessa strada, vietando l’uso di piatti, posate e vaschette per il cibo in plastica usa e getta. Nel 2020, l’Inghilterra aveva già vietato l’utilizzo di alcuni prodotti in plastica monouso, come le cannucce, i cotton fioc e i bastoncini per mescolare le bevande.
Si tratta di misure imposte da numeri shock, ovvero 4 miliardi di posate impiegate, ma solo il 10% riciclate, con conseguente ed enorme impatto ambientale.
La legge francese 2023 sulle stoviglie lavabili e riutilizzabili
Bisogna andare in Francia e risalire all’inizio del 2023 per l’entrata in vigore in un Paese dell’Unione Europea di una legge per l’utilizzo di stoviglie lavabili e riutilizzabili nei fast food e in generale nei luoghi di ristoro con oltre 20 posti a sedere, al posto delle classiche confezioni usa e getta. L’obiettivo era sempre ridurre la quantità di rifiuti plastici prodotti ogni anno, ai tempi sulla base di una proposta di normativa europea poi superata da quella del 2024.
Oltre alla diffidenza da parte dei clienti nel fidarsi della pulizia dei contenitori riutilizzabili, la nuova legge ha reso necessari nei locali cambiamenti non di poco conto, come trovare gli spazi adeguati per installare le lavastoviglie necessarie per pulire velocemente grandi quantità di posate e contenitori.
Qualche numero: 30mila i punti di ristoro francesi appartenenti a catene di fast food; 6 miliardi i pasti venduti ogni anno; 180mila tonnellate di rifiuti, la maggior parte dei quali provenienti da pasti consumati direttamente all’interno dei locali.
Il dibattito globale sulle cannucce di plastica
Un fattore importante, ma spesso sottovalutato, è che un contenitore in plastica ben conservato e poi correttamente riciclato inquina meno di un contenitore bio smaltito nel modo sbagliato.
Dal 2015, in particolare negli Stati Uniti, il mirino è stato posto sulle cannucce di plastica, consumate ogni giorno nel Paese in un numero variabile tra i 170 e i 390 milioni. La campagna ‘Be Straw Free’ è diventata una delle più efficaci tra quelle legate all’ambiente portate avanti negli anni Dieci del Duemila ma, nonostante i risultati concreti che abbiamo esposto sopra, secondo un’interpretazione del sito specializzato in questioni ambientali ‘Grist’, ha finito per concentrare eccessivamente l’attenzione delle persone su un problema circoscritto, finendo per far perdere di vista la vastità generale del consumo di plastica monouso.
Molti ambientalisti hanno infatti fatto notare la concentrazione di troppe attenzioni politiche e mediatiche su un solo oggetto, dando l’idea alle persone che rinunciandovi stessero facendo un gesto più utile di quanto fosse in realtà, costituendo appena lo 0,025 per cento degli 8 milioni di tonnellate di plastica depositate ogni anno negli oceani, e ottenendo un lasciapassare su tutto il resto.
Dall’arcinoto video in cui veniva estratta una cannuccia di 10 centimetri dalla narice di una tartaruga marina in Costa Rica, allo studio del 2015 che rivelò che oltre la metà delle tartarughe marine al mondo aveva ingerito plastica, migliaia di ristoranti smisero di utilizzare cannucce di plastica, sostituendole con cannucce di carta, che però si inzuppano e si sfaldano; cannucce in metallo, che non si piegano; cannucce in silicone, difficili da pulire; cannucce in bioplastica, che richiedono metodi di produzione e smaltimento specifici, ma che non sempre vengono seguiti.
Tralasciando in questo contesto il ‘greenwashing’ e l’ambientalismo di facciata, torniamo così all’effettiva utilità della guerra alle cannucce in plastica senza un’alternativa affidabile e ambientalmente sostenibile, senza dimenticare che tutte le rilevazioni del caso hanno dimostrato che vietare le cannucce non ha portato a una riduzione della plastica usa e getta.
I migliori contenitori in plastica riciclabile RGmania
RGmania vi propone quindi per l’occasione i suoi migliori contenitori come rapporto qualità/prezzo e a livello di rispetto per l’ambiente, essendo in plastica facilmente smaltibile e riciclabile, ideali per il take away e il doggy bag:
linea Wowipack: contenitore in polipropilene nero, in due misure, per impepate di cozze;
contenitore in polipropilene trasparente: da 19x18,5x4,9 cm e da 15,8x15,5x5,3 cm, per pasta, contorni e insalate;
linea Ondipack: contenitore in polipropilene trasparente, in tre misure, per pasta e primi piatti sugosi;
linea Optipack: contenitore in pet trasparente, da 100 cl e da 75 cl, per contorni e portate sia dolci che salate;
linea Deliverypack: contenitore in polipropilene nero, in tre misure e da 55 cl, per alimenti caldi e freddi;
linea Marmipack: contenitore in polipropilene nero, fino a 90 cl, per qualsiasi tipo di cibo;
linea Standipack: contenitore in plastica trasparente, da 150 cl, per insalate e alimenti freddi.
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