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A Day Among Gourmet Identities

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E così anche Rg arriva a Identità Golose e lasciata all’esterno una Milano uggiosa, entra in un vero e proprio tempio dedicato alla cucina e ai suoi protagonisti.

L’atmosfera è entusiasmante: gli stand pullulano di persone già alle 10 del mattino, i seminari sono già avviati, i cuochi sono disseminati in ogni angolo e le sedie sono state tutte occupate.

Fotografi, giornalisti, camerieri che traghettano qua e là vassoi all’occorrenza pieni o pieni di bicchieri vuoti.

Abbiamo un paio di appuntamenti in programma ma tutto il tempo di guardarci attorno e capire il meccanismo di questo format. Il corridoio d’entrata è ovviamente riservato ai main sponsor, ma da questo snodo si aprono tante ‘stradine’ nelle quali dover dare la precedenza perché è inutile, non si passa, c’è davvero troppa gente ma incredibilmente tutto questo traffico invece di provocare nervosismo generale, trasuda entusiasmo. Perlopiù i partecipanti sono addetti ai lavori, e questo provoca un certo clima d’affetto fra chi da anni prende parte alla fiera, che ormai non è più tale ma si è trasformata in una riunione fra amici, un modo per darsi appuntamento.

Fra i vari fornitori di cibi, bevande, libri e attrezzi del mestiere troviamo anche lo stand de ‘Le buone forchette per AIL’, un’iniziativa molto ambiziosa e soprattutto importante che abbiamo modo di approfondire grazie a un colloquio con la responsabile. L’unico rammarico è che sia confinato al termine del reparto editoria. Fortunatamente ai desk d’entrata sono disposti i loro depliant e un box per le offerte volontarie.

Dopo quest’incontro, fortuna vuole che una recente conoscenza ci permetta di prendere parte a un seminario sul salmone, presentato da Wicki, un’autorità nel mondo del sushi (giusto per confermare che qui si possono trovare i nomi migliori) . I preparativi per la lezione imperversano ma, ahimè, dobbiamo scappare a un altro appuntamento e ci perdiamo il più bello.

Del resto è impossibile prendere parte ai seminari con i nomi più illustri perché le sale sono stracolme e non tutti possono accedervi. Così attendiamo il mio prossimo obiettivo (del quale non vi dirò il nome, ma di cui potrete leggere in una futura intervista), e dopo ci sentiamo liberi di girovagare per renderci conto dell’enormità di questa esposizione. Senza accorgercene stiamo passeggiando fra aziende prestigiose e ovunque ci giriamo troviamo personaggi come Gaston Acurio, Davide Oldani, Niko Romito, Massimo Bottura, Davide Scabin, Giancarlo Morelli, Sadler e molti altri ancora.

Dopo aver esplorato tutto l’esplorabile, passiamo alla zona dedicata al Food&Wine Festival, trovando un ambiente certamente meno gremito ma per questo più vivibile e non meno interessante. Finalmente ci concediamo il primo assaggio di un drink dedicato all’imminente San Valentino, poi passeggiiamo fra i banchi dei vini e con un certo orgoglio notiamo delegazioni da tutta Italia.

Se il nostro tempo non stesse per scadere ci tratterremmo (il vino è una debolezza di famiglia), ma non ne abbiamo la possibilità e dopo esserci soffermati pochi secondi su un corso di cucina live e aver preso contatto con un’azienda, tocca andarsene, per tornare a casa a documentare il bello di questa fiera che ci ricorda il nostro primato nazionale in un ambito tanto importante e piacevole della vita: la cucina.

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