| On the counter

Interview with Alberto Ronzani

-

Buongiorno Alberto, nel tuo cognome Ronzani, c’è sicuramente un destino segnato. Credo che sia la prima volta che mi capita di sapere che un marchio di “famiglia” venga così felicemente recuperato da qualcuno che non è della famiglia, ma ne porta lo stesso cognome. E’ stata la passione per la birra o la coincidenza di portare lo stesso famoso cognome che ti hanno portato a fare le ricerche che ti hanno permesso di rimettere un piedi lo storico marchio delle Birra Ronzani? “

 L’idea di riportare in vita il marchio Birra Ronzani è nata da una lunga ricerca storica, dalla scoperta che il marchio non era mai più stato registrato e dalla volontà di non farlo finire in mani straniere. “

Forse per chi non è di Bologna Birra Ronzani è solo un nome “già sentito” , conosciuto soprattutto da chi non è più giovanissimo, come lo sono quei marchi di antichi prodotti artigianali italiani, ma per la città di Bologna la Birra Ronzani è una vera istituzione. Chi vuol conoscere la lunga e interessante storia nei dettagli può farlo leggendola sul sito del birrificio www.birraronzani.com , ma ci puoi raccontare in breve le tappe principali della storia della birra e perché hai sentito la necessità di occupartene?

“ Nel 1855 nacque una delle più antiche birrerie italiane, la Birra Ronzani di Casalecchio di Reno in provincia di Bologna ad opera di Camillo Ronzani. Nel 1909 a Bologna, nella Birraria Ronzani di via Spaderie, fu fondato il Bologna Calcio. Nel 1959 le quote sociali furono acquisite dalla Birra Wuhrer e nel 1962 trasferì la società a Brescia facendo svanire il marchio Birra Ronzani. Nel 2009 ho deciso di recuperare tutto il materiale storico al fine di intraprendere l'iniziativa di rilancio di un marchio storico italiano. Nel novembre del 2010 sono stato affiancato da due nuovi soci con l'intento di supportarmi nello sviluppo societario. Ho deciso di occuparmi di questo marchio perché sono molto legato all’Italia e a tutti i marchi storici e quindi mi sembrava veramente un’opportunità unica.“

Il nome completo della birra che produci oggi insieme ai tuoi soci Marco Rossetti e Fabrizio Procaccio è CinquePuntoCinque e deduco che derivi dal fatto che la sua gradazione alcolica è di 5,5% vol.

“ E’ esatto: CinquePuntoCinque deriva dalla gradazione alcolica ed e’ il nome completo che abbiamo dato all’etichetta.“

In cosa questa birra si avvicina alla ricetta antica e originale e in cosa si differenzia?

 “ La ricetta della nostra Birra rimane volutamente dissetante e piacevole con una schiuma candida e compatta cercando quella convivialità che era alla base del “Birrino” di un tempo. La differenza sostanziale e’ dovuta dall’utilizzo di acqua di sorgente del monte Nerone e non più utilizzando l’acqua del fiume Reno, altri tempi quelli in cui i fiumi erano limpidi e cristallini !”

 Quali sono le peculiarità produttive della Birra Ronzani?

“ La nostra filosofia produttiva si compone appunto dall’acqua che sgorga dal Monte Nerone (1525 mt.) e dall’utilizzo di luppoli e malti selezionati, utilizzando la tecnica del “dry hopping.”

La Birra Ronzani utilizza la tecnica del “dry hopping”, in cosa consiste esattamente?

“ La tecnica del “dry hopping” consiste nell’utilizzo di luppoli in fiore durante la seconda fermentazione per poter estrarre solo gli oli essenziali."

 Dal punto di vista organolettico quali sono le caratteristiche principali della Birra Ronzani?

 “ Sicuramente la freschezza delle note olfattive e gustative ed una leggera nota amaricante nel piacevolissimo finale.”

 A quale tipo di consumo è più adatta? Con quali cibi e piatti si sposa meglio?

“ Mi piace accostarla a tutti i piatti della tradizione emiliana, ma e’ gradevolissima in ogni occasione.”

Per quanto riguarda il bicchiere, quale è quello perfetto per la migliore degustazione?

“ Il classico bicchiere chardonnay”

Quale la migliore temperatura di servizio?

“ Consigliamo di servirla dai 5 ai 7 gradi”

E’ una birra che va consumata “in purezza”, oppure si presta anche come ingrediente per altri drink e cocktail?

“ Sicuramente per un prodotto di qualità come il nostro è consigliabile assaporare tutti i sapori e i profumi della nostra birra consumandola in purezza nel suo calice consigliato.“

 Bella l’idea del cestello del ghiaccio per il servizio, come è nata ?

“ Diciamo che l’idea è stata quella di voler dare un nuovo stile al consumo della birra e poter permettere ai miei clienti di consumare il mio prodotto sempre fresco, anche l’ultima boccata.“

L’attività è partita da poco tempo, meno di un paio di anni e quindi penso che abbiate in mente un programma di sviluppo. Attualmente come vi distribuite? Su quale territorio? E quale è l’obiettivo: quello di restare una qualificatissima birra artigianale nel territorio oppure pensate anche a un consumo più allargato e extra territoriale? “

 Attualmente siamo distribuiti in quasi tutto il territorio italiano e principalmente nelle migliori location nel canale Ho.Re.Ca. Il nostro progetto è quello di far ritornare grande uno storico marchio italiano sia nel nostro territorio sia in tutta Italia. Ovviamente con un occhio verso il mercato estero dove possiamo spendere tutta la nostra storia.”

Se qualcuno fosse interessato a contattarvi quali sono i vostri riferimenti ?

 “ Sul nostro sito ci sono tutti i nostri riferimenti, sia per i privati sia per i professionisti del settore”

Intervista a cura di Monica Palla