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Interview with Max La Rocca

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Partiamo dalla fine, da oggi, dal prestigioso incarico che ricopri attualmente come Bar Supervisor presso il Boutique Bar dell'Ohla Hotel, nuovissimo Hotel a 5 stelle a Barcellona. Come si riesce ad arrivare così in alto e così lontano? Quali sono le doti che ti riconosci che ti hanno permesso di costruirti una carriera professionale così significativa?Senza dubbio professionalità, meticolosità, costanza, una curiosità irrefrenabile e la più importante in assoluto, UMILTA' (é molto facile farsi prendere in questa professione dalla "sindrome da Super Star").

Come trovi Barcellona oggi, come vivi, cosa pensi della Spagna in relazione all’Italia, quali le differenze di clientela e di consumi? Come ti appare il livello professionale dei tuoi colleghi spagnoli, c’è qualche bartender spagnolo in particolare che stimi e che a tuo avviso è davvero bravo?Barcellona sta vivendo solo ora il boom del bere miscelato (quindi non molto diversa dall'Italia),  in una nazione "governata" dal Gin e dal Gin Tonic, c'é molta curiosità da parte della clientela (non solo giovanile) di sperimentare la strada della mixology.Per quanto riguarda il livello… diciamo che c'é ancora...molto da fare, molto egoismo (di nuovo, niente diverso dal Bel Paese), ma fidatevi stiamo divulgando "la parola".

Come collega e amico ritengo che Joao Eusebio (la persona dietro al concetto del Mutis Speakeasy) sia la persona che stimo a Barcellona.

 

La tua storia professionale, che è fatta di successi e di premi mondiali vinti, ti ha portato in giro per tutto il mondo, sei un profondo conoscitore del tuo mestiere ed anche un attento osservatore dei modi di bere di tutto il mondo. Quali sono a tuo avviso le nazioni più interessanti e più avanti in questo momento nel settore del bere bene e del mixologist ?

Più che di nazioni parlerei di città: Londra, New York, San Francisco, Copenhagen e Berlino.

 

Come ti regoli per l’attrezzatura? Lavori con  quello che trovi sul posto, oppure preferisci rifornirti comunque da aziende delle quali hai la massima fiducia ?Quali sono a tuo avviso oggi le aziende di produzione di bicchieri ed attrezzature più interessanti nel panorama internazionale?

 Si parte con quello che c'é, come sempre faccio e man mano che si fanno i contatti sul posto vedo se si riesce ad ottenere quello che si vuole, altrimenti come si dice, "cavallo che vince non si cambia", Cocktail Kingdom e RG Commerciale.

 Ci sono delle particolari attrezzature che magari in Italia utilizziamo poco e che invece in altre nazioni sono molto usate o al contrario, supporti alla miscelazione che in Italia trovano maggiore applicazione rispetto ad altre nazioni?

Cose che magari vengono usate più all'estero, anche se in Italia la situazione per fortuna sta cambiando(anche se per adesso, solo per mano di pochi) : Coltelli per lavorare il ghiaccio, affumicatori, Swizzle Sticks, Mini torcia per caramellare, bicchieri da Juleps, Spoon Straws e molto altro.Quello che non si usa qui invece (anche se io ne sono molto orgoglioso e lo uso molto, ovunque vada) é il classico Gallone Italiano.

Quali sono a tuo parere le doti necessarie per intraprendere questa professione?Tu come hai iniziato? Proprio i primissimi passi dove e come li hai mossi? 

Umiltà, curiosità, conoscenza almeno dell'inglese, costanza e la consapevolezza dei sacrifici che la professione comporta.Dopo anni di esperienza maturata all'estero nella ristorazione (Claridge's Hotel, Harrods' Georgian Restaurant - Londra / Così Restaurant - Melbourne), ho iniziato l'attuale professione partendo come cameriere di sala e poi bar back presso il LAB American Bar di Senigallia nel 2006. 

 Quando hai capito che questa sarebbe stata la tua scelta di vita professionale?

Quando ho visto la passione con cui si curava la clientela e il drink al Lab, il che mi ha fatto fin da subito innamorare dell'interazione con gli ospiti del Bar e dell'atmosfera che vi si "respira".E' molto facile iniziare nel posto "sbagliato" dove la proprietà ed il resto dello staff svolgono questa professione come se fosse un lavoro qualunque e senza passione, per fortuna non é successo a me...

Ogni volta che intervisto un bartender  italiano di livello internazionale, mi riappacifico un po’ con l’immagine dell’Italia, perché sono i talenti come il tuo e la professionalità altissima che voi riuscite ad esprimere e ad esportare in tutto il mondo, che tengono alta la bandiere dell’immagine italiana, voi barman insieme a poche altre professioni, come la ristorazione,  l’enologia e il cibo, la moda ed il design. Nei tuoi tanti spostamenti e nelle tue continue frequentazioni internazionali, ti senti un po’ portabandiera di un gusto e di un talento tutto italiano, oppure preferisci sentirti cittadino del mondo?

I T A L I A N O !! Senza ombra di dubbio, da giovani amiamo sentirci cittadini del mondo e sembra che "l'erba del vicino sia sempre più buona", poi ci si accorge che c'é un perché, dietro al fatto che siamo i più bravi al mondo in questi campi da te citati.
I premi vinti non si contano, ma ci puoi brevemente riassumere quali sono i riconoscimenti internazionali più importanti che hai ricevuto, quelli che ti hanno dato la maggiore soddisfazione?

3° Classificato al prestigioso concorso MONDIALE Diageo World Class (su 900 concorrenti nel mondo) ad Atene "Bartender of the Year" in Irlanda 1° Classificato al concorso 42 Below Vodka in Irlanda 4° Classificato al concorso MONDIALE 42 Below Vodka WORLD CUP (con la squadra Irlandese in Nuova Zelanda) Incarico di Giudice alla Finale della Diageo World Class in Irlanda nel 2011

Incarico di responsabile del VIP Lounge al concerto degli U2 nell stadio Morumbi di Sao Paulo in Brasile

 

 Sei stato sempre un precursore nell’utilizzo di spezie ed aromi, particolari frutti ed ortaggi, recupero di particolari liquori  italiani. In questo momento quali sono i profumi e i prodotti che ti attraggono maggiormente, che sperimenti e che utilizzi con più frequenza e con più piacere?

Liquori ed amari Italiani nella creazione di variazioni di cocktail classici e vintage finiti un po’....nel dimenticatoio, una bella sfida. Essendo a Barcellona mi interessano molto gli aperitivi spagnoli che a volte uso anche per nuove infusioni. Ultimo, ma non come importanza, l'amore di tutta la vita: Tequila e Mezcal.
 Il tuo blog /www.maxologist.blogspot.com, è molto interessante e molto seguito.Chi sono i frequentatori più assidui ? Professionisti o appassionati, vecchie leve o giovani promesse?

Direi un po’ tutte le figure da te menzionate e aggiungerei anche bloggers da tutto il mondo.

 

 Secondo te in che direzione sta andando oggi il bere miscelato?  C’è qualche novità davvero significativa?

Come in tutti i campi l'evoluzione arriva ad un punto in cui ha bisogno di "rivedere se stessa" e nel mondo del bere miscelato si assiste ad un ritorno ai classici (direi a volte con una maniacale ricerca da parte di molti Barman) le cui formule e ricette sono le fondamenta della mixology moderna e finalmente ci si focalizza un po’ di più sulla salute del cliente  attraverso l'offerta di cocktail di dimensioni più ridotte e creati con prodotti di qualità per far rivivere all'ospite il piacere di gustare magari più di un cocktail, senza esagerate "controindicazioni".

Per saperne un po’ di più su di te?

PRESENTAZIONE DEL BLOG:

Massimo La Rocca ha da qualche anno dato vita a "LISTEN TO THE ICE, un blog BILINGUE dedicato al mondo del bere miscelato, con lo scopo di mettere a disposizione di tutti gli appassionati ed operatori che mettono cuore e professionalità nell’ambito della “Mixology”, informazioni utili, ricette, video, links e ricerche molto interessanti, nonché aggiornamenti su seminari, workshops, trainings, Bar Shows e nuove tendenze del bere miscelato.
Il nome prende vita da una elemento su cui molti bartenders contemporanei non si soffermano quasi mai, ossia il prestare attenzione al suono del ghiaccio nello shaker, un campanello d'allarme determinante
alla buona riuscita di un Cocktail.
Il concetto principale é quello della condivisione delle proprie ricerche e conoscenze affinché la sempre crescente comunità mondiale di Bartenders possa trarne vantaggio, il tutto a beneficio del cliente finale...perché CONDIVIDERE E' AMARE.
Il Blog é nato nel 2007 in lingua italiana e solo dopo alcuni mesi, molti sono stati i contatti di bloggers da tutto il mondo che chiedevano una versione inglese delle informazioni.


ALWAY STIR...WITH A DASH OF LOVE

Grazie a Barnews.it per avermi ospitato sul blog, e a tutti i lettori per il loro tempo nel leggere le mie riflessioni.

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Massimo La Rocca

http://maxologist.blogspot.com

http://www.facebook.com/larocca.max

http://www.youtube.com/user/TheMaxologist

Intervista a cura di Monica Palla